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Inviato da avatar alessio fornasetti il 27-01-2013 alle 15:06 Leggi/Nascondi

Sezione: Politiche regionali
Area: Trasporti: per una mobilità organica

Malpensa nel sistema aeroportuale lombardo: un nuovo modello di servizio integrato, di reale utilità pubblica
http://lf.proposte.ambrosolilombardia2013.it/lf/initiative/show/135.html

Un aeroporto deve prima di tutto essere un servizio per la collettività, quella civile e quella economica.

Propongo un'impostazione diversa, fondata sull’analisi dei dati di realtà, cioè degli effettivi bisogni espressi da popolazione, territorio, e dal sistema economico. 5 cose da fare.

L'aeroporto di Malpensa, che NON è mai stato integrato nel sistema aeroportuale e dei trasporti Lombardo e del Nord Italia, è l'emblema di una strategia riduttiva, determinata e condizionata da interessi finanziari e dalle lobby. Strategia che non ha portato risultati in termini di efficienza e di competitività del sistema aeroportuale lombardo, né crescita del sistema economico complessivo, sia quello diretto che quello indotto. Malpensa sottrae risorse e servizi ai cittadini e all’economia: gli aumenti tariffari, il calo del traffico, l'impatto molto negativo su territorio e salute, la cassa integrazione, la minore competitività nel panorama europeo sono tutti risultati negativi verificabili. All’origine di questo declino vi è una strategia di gestione localistica figlia di una volontà (anche politica) di evitare lo sforzo, ed il rischio anche imprenditoriale, di un indispensabile coordinamento integrato fra gli aeroporti lombardi e del nord Italia.Questa è, dunque, la prima cosa da fare: UN COORDINAMENTO AEROPORTI LOMBARDI e NORD ITALIA

In questa transizione si dovranno disincentivare tutti i nuovi investimenti su singoli aeroporti e su infrastrutture connesse, come ad esempio quelle contenute nel Master Plan Terza Pista di SEA: il fallimento della proposta di quotazione in borsa di SEA, fallita per una promessa di risultati fantasiosi ed eccessivi che il mercato non ha creduto, deve far riflettere sulla debolezza della strategia di SEA. Assecondare investimenti come questo sarebbe rischiare un inaccettabile sperpero di risorse, sia pubbliche che private. La scusa dell’Expo 2015 non può essere utilizzata per investimenti che non siano inquadrati in un piano aeroportuale complessivo.
Questa è la seconda cosa da fare: INVESTIMENTI RAZIONALI

La terza è: IMPARARE DALL’EUROPA. In Europa la crescita di efficienza e di competitività aeroportuale si è realizzata e poi rinforzata anche grazie ad una coraggiosa e consapevole ricerca della compatibilità con territorio, cultura, ambiente, salute, lavoro. Adeguarsi alle regole aeroportuali e di traffico europee è indispensabile per poter essere competitivi nel secondo maggior mercato mondiale dei trasporti.

La quarta è: VALUTARE BENE L’INTERCONNESSIONE. Fattore chiave per un sistema aeroportuale è l’integrazione nel sistema complessivo dei trasporti, ferro e gomma. Questo in Italia non è avvenuto, per Malpensa in modo strutturale e non più risolvibile a causa di ormai numerose incompatibilità, prime fra tutte quelle della crescente urbanizzazione e dell’inquinamento che rendono critico il rapporto di coesistenza. Collegare l’aeroporto di Malpensa ad una rete ferro gomma adeguata alla sua funzione presuppone, come lo stesso Master Plan Terza Pista illustra, costi da pagare estremamente elevati, ed investimenti mai recuperabili. Fra gli aeroporti Nord Italia Malpensa è il più distante dalle maggiori direttrici europee. Quindi il meno competitivo in questo senso, ed il costo del suo avvicinamento è iperbolico.

La quinta cosa da fare è: SERVIRE LA COLLETTIVITA’ E L’ECONOMIA REALE
La richiesta di determinare un nuovo indirizzo di strategia aeroportuale emerge molto chiaramente come esigenza reale espressa dalle centinaia di OSSERVAZIONI al Master Plan Terza Pista di SEA, scritte da amministrazioni comunali, associazioni, cittadini, enti di tre province lombarde (Milano, Pavia, Varese) e due piemontesi (Novara, Vercelli). Queste Osservazioni sono molto utili sia per capire la forte richiesta di cambiamento che viene dalla Società Civile, che per recepire spunti e suggerimenti che potrebbero delineare i contorni della nuova strategia.

Dalle Osservazioni emerge chiaramente quello che un aeroporto come Malpensa NON dovrebbe più rappresentare: sfruttamento indiscriminato e impoverimento, sia economico che culturale, del territorio, ulteriore crescita di limiti di inquinamento già molto elevati (in alcuni casi superati), innalzamento verticale del Rischio di Incidente Rilevante, considerata l'ormai elevata concentrazione di aziende RIR nelle zone toccate dalle attività aeroportuali.
E ancora: disoccupazione fisiologica, recessione di competenza e di lavoro, perdita d’identità e d’iniziativa imprenditoriale, allontanamento delle risorse giovanili e di quelle più qualificate. L’Economia Indotta generata da Malpensa è molto deludente, si tratta generalmente di attività a basso valore aggiunto e di contenuto poco qualificato, con modesto impegno di forza lavoro, e di bassa redditività. Non si vede cosa possa migliorare in futuro con un indotto che sarà largamente generato e collegato ad attività intermodali e di stoccaggio quasi del tutto automatizzate.

La proposta in sintesi: che Regione Lombardia si impegni a promuovere e progettare un SISTEMA AEROPORTUALE LOMBARDO COMPATIBILE, COORDINATO ED EFFICIENTE, dove la premessa di cambiamento sia quella della compatibilità con ambiente, territorio, salute, cultura. Un sistema dove le economie di scala vengano prodotte NON dall’espansione volumetrica e territoriale del singolo aeroporto, cioè a spese della collettività, ma dalla dislocazione e dalla gestione ben pianificata e ben coordinata di attività e di servizi aeroportuali su base delle caratteristiche intrinseche, anche geografiche, del singolo aeroporto (sfruttamento del potenziale intrinseco).

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