Concordo sul fatto che sia stato un errore togliere ogni forma di controllo di merito sull'uso del suolo da parte dei comuni, e che lasciare la decisione al solo livello locale vuol dire renderla più esposta agli interessi locali, e spesso privati.
Ribadisco invece l'importanza di rendere la pianificazione, di livello sia locale che provinciale e regionale, risultato della collaborazione di un pool di professionalità (architetti, dottori agronomi, geologi, ingegneri); solo così possono essere affrontati con cognizione di causa i diversi aspetti che caratterizzano la pianificazione territoriale. Un architetto non ha la formazione necessaria per conoscere, descrivere e pianificare il settore agricolo, come il geologo non ha competenze nella pianificazione: l'insieme delle professionalità, regolamentato, permette una pianificazione migliore.