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Inviato da avatar Enrico Vigo il 16-01-2013 alle 15:59 Leggi/Nascondi

Sezione: Politiche regionali
Area: Trasporti: per una mobilità organica

AEROPORTI LOMBARDI, politiche, indirizzi, interventi.
http://lf.proposte.ambrosolilombardia2013.it/lf/initiative/show/11.html

La politica di indirizzo degli aeroporti presenti sul territorio lombardo è un tema difficile e molto articolato, le leggi nazionali, europee e internazionali del settore che regolano la materia sono corpose, complesse e molto interconnesse, gli spazi di un possibile intervento regionale sono limitati ma determinanti.

In questi anni s'è fatta molta teoria, spesso i progetti sono naufragati per problemi esterni e poco controllabili dalle istituzioni locali, il cui raggio d'azione è limitato. In Lombardia abbiamo quattro realtà enunciate in ordine di importanza strategica: Milano-Malpensa, Milano-Linate, Bergamo-Orio al Serio, Brescia-Montichiari.

Oggi abbiamo una realtà d'eccellenza infrastrutturale, per la quale s'è investito molto, sia in ambito passeggeri che in ambito merci (cargo), che è Malpensa, in grado di produrre decine di migliaia di posti di Lavoro ( a regime) e di servire la logistica del sud-Europa e la manifattura "Made in Italy", con un bacino di utenza di 6 milioni di abitanti (catchment area) e una regione tra le piu industrializzate d'Europa, come scritto e ribadito da primari enti specializzati e università nel settore (documentabile).

Tuttavia il male italiano che impatta duramente sulla Lombardia, se così lo possiamo definire, è che non abbiamo imprese di trasporto aereo (aircarriers) italiane che possano fungere da hub-carrier con base a Malpensa, cioè un vettore aereo dedicato con base principale nello scalo, che possa creare una sua rete di collegamenti internazionali di lungo raggio e di raccolta passeggeri nel territorio nazionale da scali minori (feederaggio).

Questa situazione creatasi dopo la dipartita di Alitalia per le note vicende, ha indotto l'ente gestore (SEA) ad ingegnarsi nel creare strumenti e servizi che potremmo definire, forse un po' impropriamente, di self-hubbing, mettendo a disposizione dei vettori e dei passeggeri collegamenti informatici propri (ViaMilano) tra vari vettori per raggiungere le mete servite dall'aeroporto e facilitare l'utilizzo dei servizi di linea offerti da una pluralità di vettori.

Linate, ritenuto a torto "comodo" dai milanesi e non, in realtà è il vero ostacolo allo sviluppo di Malpensa, con le note situazioni al limite del legale (interpretazione dei Decreti Bersani) e con l'offerta di collegamenti internazionali nelle basi (hub) dei vari vettori principali (Major) europei, che assorbono passeggeri e merci (anche in aviocamionato) dall'Italia in transito nei loro hubs europei, con i quali rafforzano la loro posizione dominante di vettori internazionali con massa critica sufficiente a creare e mantenere importanti collegamenti di lungo raggio dai rispettivi paesi.

Questa situazione negativa per l'Italia ed il suo potenziale, relega l'Italia in una situazione di vassallaggio e di logistica aerea nettamente di grado inferiore, suddita di strutture in altri paesi, rinunciando alla comodità di essere alla pari con le economie dei paesi europei più evoluti, con pregiudizio del business complessivo italiano, e relative ricadute internazionali sul suolo italiano e in particolare lombardo (anche occupazionali, creazione almeno ulteriori 20.000 potenziali addetti).

Fatta questa lunga, disorganica e incompleta premessa, mi premeva in questa fase sottolineare che la Regione Lombardia, intervenendo nella questione dovrebbe preoccuparsi innanzitutto dell'accessibilità agli aeroporti (ferrovie, autostrade, superstrade), per rendere fruibili da privati e imprese le strutture presenti sul territorio, eliminando le inefficienze logistiche di un quadro infrastrutturale lombardo ancora troppo sub-standard, e creando conddizioni favorevoli ai potenziali investitori sul territorio lombardo.

Molto è stato fatto, ma molto rimane da fare, sopratutto in termini di logistica ferroviaria (collegamenti a Malpensa Ti > T2, nel comprensorio verso nord e verso il novarese) e superstrade verso nord (Verbano) con A26, e il completamento della superstrada Malpensa-Marcallo Mesero-Magenta-Tangenziale Ovest di Milano (di competenza provinciale, ma la Provincia è un ente in corso di superamento, e questo rappresenta un fattore critico).

Mi fermerei qui per il momento, per stimolare un dibattito approfondito e non appesantire la discussione, alla fine della quale con altri opportuni contributi si potranno tirare le somme delle migliori proposte per l'argomento in questione, sviscerando bene le caratteristiche e le peculiarità di ogni aereoporto di quelli nominati, ma ci tengo a sottolineare fin d'ora che ritengo opportuno partire dal quadro di Malpensa, anche se gli elementi di discussione forniti sono frammentari, essendo l'aeroporto con le maggiori potenzialità di sviluppo ancora inespresse dopo tanti anni, ma in futuro nel prosieguo della discussione mi premurerò di completare e argomentare doverosamente meglio le questioni sollevate.

Enrico Vigo

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