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Inviato da avatar alessio fornasetti il 17-01-2013 alle 19:15 Leggi/Nascondi

A proposito di MALPENSA, ecco il mio contributo.

Che Regione Lombardia si impegni a promuovere e progettare un SISTEMA AEROPORTUALE LOMBARDO COMPATIBILE, COORDINATO ED EFFICIENTE, dove la premessa sia quella utile della compatibilità con ambiente, territorio, salute, cultura.

Un sistema dove le economie di scala vengano NON dall’espansione volumetrica e territoriale del singolo aeroporto, cioè a spese della collettività, ma dalla dislocazione e dalla gestione ben pianificata, ben coordinata e razionale delle attività e dei servizi aeroportuali su base delle caratteristiche intrinseche, anche geografiche, del singolo aeroporto (ottimizzazione e sfruttamento del potenziale intrinseco).

L'aeroporto di Malpensa NON è mai stato integrato nel sistema aeroportuale e dei trasporti Lombardo, e del Nord Italia, emblema di una strategia riduttiva condizionata da interessi finanziari e dalle lobby. Strategia che non ha prodotto risultati di efficienza e di competitività del sistema aeroportuale lombardo, né crescita del sistema economico complessivo, sia quello diretto che quello indotto: Malpensa, paradossalmente, sta sottraendo risorse e servizi ai cittadini e all’economia con aumenti tariffari, calo del traffico, impatto molto negativo su territorio e salute, cassa integrazione. Questa situazione di ormai fisiologica regressione deve essere compresa e razionalizzata: Regione Lombardia attivi un Coordinamento Aeroporti Lombardi e Nord Italia per fare delle scelte complessive, che siano efficaci e veramente produttive.

INTERCONNESSIONE e SERVIZI alla LOGISTICA. Un’altra occasione mancata, o non voluta, per Malpensa. Una carenza strutturale difficile, se non impossibile ormai da correggere, a causa delle numerose e delicate incompatibilità, prime fra tutte la crescente urbanizzazione e l’inquinamento, che rendono molto critico il rapporto di coesistenza. Collegare l’aeroporto di Malpensa ad una rete ferro gomma adeguata alla sua funzione presuppone, come lo stesso Master Plan Terza Pista di SEA ENAC illustra, costi da pagare estremamente elevati, ed investimenti mai recuperabili. Fra gli aeroporti Nord Italia Malpensa è il più distante dalle maggiori direttrici europee ferro gomma.

Quindi il meno competitivo in questo senso, ed il costo del suo avvicinamento è iperbolico.

TIME OUT SU INVESTIMENTI INFRASTRUTTURALI E AMPLIAMENTI: DEFINIRE LE PRIORITA’ E LA FUNZIONALITA’ - Accettare una fase di utile transizione e disincentivare tutti i nuovi investimenti su singoli aeroporti e su infrastrutture connesse, come ad esempio quelle contenute nel Master Plan Terza Pista di SEA, e ripartire da zero. Il fallimento della proposta di quotazione in borsa di SEA, fallita per una promessa di risultati fantasiosi ed eccessivi che il mercato non ha creduto, deve far molto riflettere. Assecondare investimenti come questo sarebbe rischiare un inaccettabile sperpero di risorse pubbliche e private. La scusa dell’Expo 2015 non può essere utilizzata per investimenti SPOT che non siano inquadrati in un piano aeroportuale complessivo, razionale e funzionale.

ASCOLTARE ED IMPARARE DAL “TERRITORIO”, UN ATTORE DA CUI NON SARA’ POSSIBILE PRESCINDERE - L’opportunità per Regione Lombardia di assumere un nuovo ruolo emerge molto chiaramente come esigenza reale espressa dalle centinaia di OSSERVAZIONI al Master Plan Terza Pista di SEA, scritte da amministrazioni comunali, associazioni, cittadini, enti di tre province lombarde (Milano, Pavia, Varese) e due piemontesi (Novara, Vercelli).

Sono state lette? Queste Osservazioni sono molto utili sia per capire la forte richiesta di cambiamento che viene dalla Società Civile, che per recepire spunti e suggerimenti che potrebbero delineare i contorni di nuove prospettive.

Dalle Osservazioni emerge certamente quello che Malpensa NON dovrebbe più rappresentare: sfruttamento indiscriminato e impoverimento, sia economico che culturale, del territorio, ulteriore crescita di limiti di inquinamento già molto elevati (in alcuni casi superati), innalzamento verticale del Rischio di Incidente Rilevante, considerata l'ormai elevata concentrazione di aziende RIR nelle zone toccate dalle attività aeroportuali di Malpensa. E ancora: disoccupazione fisiologica, recessione di competenza e di lavoro, perdita d’identità e d’iniziativa imprenditoriale, allontanamento delle risorse giovanili e di quelle più qualificate.

Regione Lombardia dovrà trovare capacità e coraggio di guardare la realtà in faccia, e sfatare alcuni facili, e demagogici, stereotipi: l’Economia Indotta generata da Malpensa è molto deludente, si tratta generalmente di attività a basso valore aggiunto e di contenuto poco qualificato, con modesto impegno di forza lavoro, e di bassa redditività.

Un modello assai poco attrattivo per i giovani.  …”20.000 ulteriori potenziali addetti”…? Fascinosa visione metafisica: per come descritto nel Master Plan Terza Pista di SEA ENAC non si vede cosa potrà migliorare, con un indotto che sarà largamente generato e collegato ad attività intermodali e di stoccaggio quasi del tutto automatizzate.  

L’incidenza della forza lavoro calerà progressivamente, come sta accadendo in tutti gli aeroporti europei.

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