Pietro Bussolati

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Pietro Bussolati

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A cosa mi candido

Consigliere Regionale ( Circoscrizione Milano )

E-mail

pietro_bussolati@hotmail.com

Liste elettorali

Partito Democratico

Perché mi candido

Mi candido perché è il momento di rompere con il passato e con le rendite di posizione, liberando le energie di cui la nostra Lombardia è ricca.

Vogliamo ridare prestigio alla Regione che più rappresenta l’Italia in Europa e nel mondo per agganciare la ripresa e innovare il sistema Paese. Questa è la vocazione dei lombardi, quelli nati in Lombardia o arrivati qui per crescere, studiare e lavorare.

Intorno a noi realtà imprenditoriali, scientifiche, culturali e di volontariato chiedono di essere sostenute per raggiungere nuovi obiettivi. Per ribellarci alla crisi dobbiamo ricostruire il senso della fiducia con una nuova classe dirigente preparata, coraggiosa e responsabile. La nostra è una Regione splendida, ricca di innovazione, intraprendenza, tensione verso il futuro. Dobbiamo solo liberare tutte queste energie che l’era Formigoni ha messo sotto silenzio.

L’assenza di ricambio nelle istituzioni lombarde negli ultimi 17 anni ha portato ad una concentrazione del potere al servizio del malaffare e dell’interesse di pochi, riducendo la capacità di offrire tutele alle fasce più deboli e frustrando le passioni di chi si sforza di produrre e innovare per competere.

Oggi la Regione presenta molte zone d’ombra su cui è difficile fare luce, un potere vecchio e decadente, che ha perso la spinta riformista che lo ha caratterizzato nelle prime fasi e che, per troppo tempo, ha protetto dalla concorrenza gruppi organizzati creando terreno fertile per comportamenti criminogeni e antidemocratici.

Dobbiamo essere radicali nelle proposte per scardinare un sistema di governo regionale che nei fatti ha dimostrato di essere facilmente aperto alle infiltrazioni e che non è stato in grado, soprattutto negli ultimi anni, di rinnovare davvero. Per questo occorre impegnarsi per adottare strumenti come il Freedom of Information Act e l’anagrafe degli eletti, secondo i migliori modelli europei, per rendere tutta l’attività pubblica accessibile e controllabile da parte dei cittadini. È necessario combattere allo stesso modo gli sprechi che hanno caratterizzato questo sistema, procedendo nella riduzione degli stipendi degli eletti, che oggi generano una forte sperequazione rispetto alla remunerazione di un sindaco o di un amministratore locale. Rispetto ad un’amministrazione che ha tollerato, quando non è stata addirittura promotrice, una sanità poco controllata e vittima di una competizione falsata e ineguale, dobbiamo garantire un servizio laico, capace di tutelare i pazienti attraverso enti di regolazione terzi ed un sistema efficace di verifica e controllo, e di assicurare uno sviluppo cooperativo tra le strutture pubbliche e private di eccellenza.

Anche la Lombardia è colpita dalla crisi: la disoccupazione costituisce un’emergenza, il sistema delle piccole e medie imprese si sente oppresso dalla pressione fiscale e dalla difficoltà di accedere al credito, pochissimi sono i lavoratori che hanno forme, spesso minime, di tutela. Dobbiamo attuare politiche che sappiano sostenere le aziende virtuose, ma in difficoltà per motivi congiunturali, con garanzie ed aiuti allo sviluppo e in quest’ottica i fondi europei possono svolgere un importante ruolo propulsore.

Su un punto vogliamo essere chiari. Cambiare volto alla Regione non significa lasciare le cose così come sono, modificando semplicemente il sistema d’ingresso e gli interessi di riferimento. Al contrario, significa trasformare il sistema operativo, hardware e software, per offrire una Lombardia che metta al centro i cittadini, la salute, la dignità delle persone, la qualità dell’ambiente.

Mi impegno

per mettere al primo posto dell’agenda politica della Regione sviluppo economico ed occupazione;

per potenziare l’assistenza alle persone in difficoltà che non gravi solo sulla loro famiglia;

per realizzare una mobilità integrata che offra alternative al mezzo privato;

per snellire la burocrazia ed agevolare l’accesso al credito per imprese, famiglie e giovani coppie;

per creare nuovi strumenti a sostegno dei più colpiti dalla crisi: giovani, donne e disoccupati;

per promuovere un’autorità indipendente che istituisca l’anagrafe degli eletti e che valuti con trasparenza il profilo dei dirigenti pubblici di tutte le strutture, dal più grande ospedale al più piccolo consorzio.

Concretezza, fiducia, capacità di parlare a tutti gli elettori: vorrei fossero queste le mie stelle polari. La mia candidatura ha proprio lo scopo di dimostrare che è possibile fare una politica nuova, che coinvolga tutti e che accompagni con forza il rinnovamento della Lombardia.

La politica è una passione a vita, non un lavoro a vita.

Con Umberto Ambrosoli e il tuo aiuto possiamo dare del tu alla Lombardia!