Per far questo la Regione Lombardia deve sviluppare l’opportunità di un deciso rilancio delle iniziative di efficienza energetica, in particolare nella coibentazione degli edifici, su scala vasta, non solo di edilizia pubblica, industriale e terziaria, ma soprattutto residenziale.
A questo fine è centrale la definizione di un contratto di servizio energia standard. Ovvero di un accordo tra Esco, operatori finanziari e condominii per la messa in opera degli interventi di coibentazione (tetto e facciata, generalmente, e spesso anche la centrale termica ) e il ripagamento degli investimenti fatti, la remunerazione dei servizi della Esco e infine il ritorno certo per i condomini.
La Regione deve sviluppare un “pacchetto” di misure, di incentivi, di regole (in primis etiche) e di accordi con gli operatori perché i contratti di servizio energia possano decollare.
Essenziale incentivare i condomini a condividere le bollette, per avviare i contratti.
Si possono studiare e avviare progetti pilota per l’efficienza energetica di quartiere o di paese. Per poi replicarli nella Regione.
Si può infine definire una White List di Esco certificate sui progetti sostenuti dalla Regione, con referenze di serietà e qualità del lavoro svolto.
Il risultato potrebbe essere un deciso stimolo alle attività produttive in Lombardia (sia edilizie che nei servizi e nell’industria connessa) con guadagni sia per gli operatori che per i cittadini (compresa la qualità dell’aria).
1. Azioni diffusive sul residenziale
La riforma della normativa condominiale e la legge regionale lombarda sull'obbligatorietà della contabilizzazione calore verso i singoli appartamenti negli impianti centralizzati offrono l'opportunità di affrontare concretamente tre diversi problemi:
1) efficenza energetica indotta dalla consapevolezza dei costi e quindi come opportunità di risparmio nel medio-lungo termine e riduzione della dipendenza energetica, in un settore fortemente energivoro a proprietà frammentata (e quindi dove è difficile raggiungere il consenso unanime)
2) ridurre le emissioni da riscaldamento, che nel periodo invernale concorrono al superamento delle soglie di rischio (particolato ed altri inquinanti), soprattutto nelle città.
3) incentivo ad occupazione locale e diffusa per interventi di efficentamento energetico
Deve però essere attuato un progetto strutturato di:
1) informazione capillare ai cittadini e proprietari immobiliari (ed amministratori condominiali)
2) sistema di supporto alla reale qualificazione dei fornitori e delle soluzioni con supporto alla creazione di reti di acquisto consorziato tra condomini
3) revisione del sistema di certificazione energetica, che oggi da rilevanza a dettagli insignificanti e manca di effettivi ed efficaci controlli sulla rispondenza reale delle prestazioni energetiche teoriche con quelle reali (dipendenti anche dalla modalità di posa in opera, etc.) e sulla professionalità della modalità di certificazione (troppe offerte con ribassi eccessivi che sono sintomo di certificazioni fotocopia fatte a tavolino con dati presunti),
4) sistema di finanziamento agevolato e garantito, legato ai risultati ed alla responsabilità di chi progetta e realizza l'intervento, con recupero degli importi erogati mediante contratti finanziati dal risparmio realizzato.
5) piano coordinato di valorizzazione della geotermia a bassa entalpia e del recupero delle fonti di calore disperse a livello di nucleo territoriale urbano.
2. Sburocratizzazione
Necessario anche snellire moltissimo le pratiche burocratiche, almeno per gli interventi piu' semplici (ad esempio migliramento dell'isolamento delle pareti e delle coperture), senza appesantire uffici comunali con inutile burocrazia e di costi per prestazioni professionali inutili il il cittadino, oltre che allungare i tempi e potenzialmente scoraggiare lavori di questo tipo.
Ad esempio si potrebbe predisporre un modulo da inviare al proprio comune con i soli dati catastali dichiarando che l'edificio dopo l'intervento avrà l'identico aspetto in materiale e colore.
3. Revisione del sistema di certificazione energetica
Visto che la Reg. Lombardia ha impegnato molte energie nello stilare un proprio regolamento di Certificazione Energetica occorrerebbe implementarlo ulteriormente per raggiungere una diffusione della cultura del risparmio ed efficienza negli edifici.
La certificazione, ora purtroppo ridotta a balzello burocratico e a speculazione di tariffe, deve e può diventare il veicolo per la diffusione dell'efficienza energetica. Lavorando su alcuni aspetti (come il controllo delle certificazioni) e gli strumenti (obbligatori o facoltativi) in dotazioni ai certificatori per il reale controllo dell'edificio, il certificato energetico può avvicinarsi a un reale check up energetico dell'abitazione e quindi a uno strumento per migliorarla. In quest'ottica si potrebbe creare un sorta di evoluzione del certificato energetico, da documento burocratico a vero e proprio audit energetico ( quindi reale e indispensabile per sapere dove intervenire nell'involucro edilizio, abbattendo i consumi).
Questo è anche fisiologico visto che la direttiva Eu ci impone edifici a energia zero al 2020, ci stiamo avvicinando... occorre creare tecnici qualificati per questa sfida, ma a cascata per il 99.9% delle abitazioni, l'esistente.
situazione estiva : visto le condizioni di surriscaldamento estivo, è altresì importante evolvere e applicare nella certificazione anche il controllo della situazione estiva, questo per permettere che la consapevolezza di questo problema si diffonda e cominci quindi ad essere affrontato dai proprietari di casa e non solo, commerciali e uffici.
4. Sostegno alle Esco
La crescita delle ESCo va però aiutata favorendo l’accesso al credito e lo sviluppo indipendente piuttosto che non l’incentivo pubblico, operando contemporaneamente per rendere più conveniente l’efficienza energetica senza elargire fondi pubblici.
Gli strumenti finanziari che devono essere messi in campo per supportare lo sviluppo delle linee guida obiettivo sono quindi un elemento chiave; serve quindi elaborare dei meccanismi di finanziamento che provino a superare l’incentivo puro – che si è purtroppo dimostrato solo parzialmente efficace – e puntino invece a rendere autosufficienti gli operatori dal punto di vista finanziario.
Uno strumento da mettere in campo, riattivando un progetto regionale purtroppo accantonato dopo un iniziale studio che pure ne prevedeva il successo, potrebbe essere quello di un fondo di garanzia regionale per l’efficienza energetica.
5. Controllo delle Esco
La Regione dovrebbe promuovere e svolgere azioni di controllo e trasparenza sulle iniziative volte alla ottimizzazione dell'uso dell'energia nel settore civile pubblicando linee guida per la progettazione, realizzazione e gestione degli interventi svolti da imprese pubbliche e/o private al fine di sorvegliare e tutelare l'interesse dei cittadini.
Dovrebbe creare un tavolo aperto ai cittadini ed esperti, individuati al di fuori dell'amministrazione e delle forze politiche, mediante semplici procedure di chiara evidenza, per svolgere azioni di controllo e monitoraggio relativamente alle modalità, qualità e tempi di erogazione dei fondi messi a disposizione e delle attività nel settore.
6. Controlli a posteriori
Nei controlli a posteriori si dovrebbe raffrontare il consumo energetico prima dell'intervento con quello dopo l'intervemto, per verificare la classe energetica effettivamente raggiunta ed i miglioramenti effettuati.
Sono contrario al finanziamento degli interventi con incentivi volumetrici da vendere sul mercato dei diritti edificatori, perchè questo genera ulteriore edificazione con il rischio di densificare eccessivamente città già troppo dense come Milano.