Sulla Trasparenza e l'Agenda DigitaleE’ necessario un cambiamento radicale del modello di governo nella Regione Lombardia. A cominciare dall’approccio al governo della cosa pubblica. Un approccio che bandisce il concetto di “interesse personale”, nella trasparenza trova il proprio metodo e nello spirito di servizio da prova del rinnovamento. Detto semplicemente, non ce l’ha ordinato il dottore di occuparci della cosa pubblica. Contestualmente è necessario rigenerare questo spirito fra coloro che da anni lavorano nella pubblica amministrazione e le indicazioni di Pierluigi Dei Negri sono decisamente calzanti al riguardo. La motivazione dei dipendenti attraverso dei percorsi di formazione continua, spostamento di ruolo e funzioni con conseguenti esperienze di cross management non solo garantiscono il miglioramento dei servizi, ma concorrono a costruire dei forti antidoti alla corruzione di cui l'amministrazione ha estremo bisogno. Le indicazioni che (attraverso la nostra piattaforma partecipativa) mi sono giunte sulla trasparenza sono entrate pienamente a far parte del programma. I cittadini lombardi che usano Internet per “rapporti con la PA” sono ancora meno del 20% mentre in Francia hanno già superato la soglia del 50% (fonte eurostat). Il ritardo è dovuto sia ad ostacoli infrastrutturali (digital divide) che culturali (alfabetizzazione informatica dei cittadini), oltre che alla disponibilità di servizi e informazioni online offerti dalla PA. Non vogliamo limitarci a recuperare questo ritardo. Vogliamo fare della Lombardia un vero modello di cittadinanza attiva fornendo ai cittadini l’accesso facile e diretto al patrimonio informativo della Regione, seguendo le direttive europee sugli Open Data. Il nostro impegno sarà votato alla trasparenza mettendo i cittadini in grado di partecipare ai processi deliberativi (Open Governement) con domande e proposte in grado di rendere più condivise ed efficaci le iniziative legislative. Proprio la possibilità di fornire ai cittadini tramite gli Open Data non solo visibilità dei dati ma la possibilità di elaborarli attraverso i software Open Source, va nella direzione della proposta di Stefano Stortone relativa a favorire, grazie agli incentivi della Regione, processi partecipativi (di carattere deliberativo e non consultivo) con la cittadinanza. Esperienze queste che, come sottolinea Stefano, sono ormai norma nelle più importanti città del mondo. Proprio in questa direzione i nostri esperti stanno valutando le migliori esperienze già realizzate in Europa. Altra priorità è quella di diffondere nella PA l’utilizzo del software Open Source. Oggi ogni ente si affida a sistemi informatici diversi che oltre a essere costosi risultano poco compatibili fra di loro rendendo difficile se non impossibile lo scambio di dati. L’utilizzo dell’Open Source permette inoltre a tutti gli enti di condividere non solo i dati ma anche gli applicativi. con evidente incremento delle performance e abbassamento dei costi. Michele Bertoni propone di dare un segnale forte per ridare credibilità alla politica. Dimezzare le indennità dei consiglieri regionali. E’ una misura sulla quale stiamo seriamente riflettendo e che vogliamo sia condivisa dall’intera coalizione. Ma tagliare le indennità non basta. Ciò su cui dobbiamo lavorare è come dotarsi di strumenti realmente in grado di prevenire eventuali conflitti di interessi. In questa direzione l’applicazione della legge anticorruzione varata dal governo Monti è un valido inizio e una prima risposta alla proposta di Federico Rano. Solo per maggiore chiarezza riporto i contenuti della legge 6 novembre 2012 n. 190 (Gazzetta Ufficiale del 13 novembre 2012 n. 265): Le dichiarazioni oggetto di pubblicazione obbligatoria di cui alla lettera a) devono concernere almeno la situazione patrimoniale complessiva del titolare al momento dell'assunzione della carica, la titolarità di imprese, le partecipazioni azionarie proprie, del coniuge e dei parenti entro il secondo grado di parentela, nonché tutti i compensi cui dà diritto l'assunzione della carica. Commenti (2) |
|